Episodio 03 - Il ricordo riemerso

Nel precedente episodio,avevamo lasciato Hiei privo di sensi, mentre Kurama, che oramai stava perdendo il lume della ragione.

Kurama: No, non può essere. Svegliati Hiei, svegliati.

Oramai sembra che il sogno di Kurama sia divenuto reale, proprio come in esso, egli inizia a pianger cospicuamente, mentre, una voce bassa, si sente in lontananza ...

 

kurama hiei voce: Kurama,Kura...

Kurama: No, non voglio ascoltare, non voglio, che quel sogno diventi realtà. No, non voglio.
voce: Kura...Kuram...
Kurama: Sta zitto, sta zitto.
voce: Kurama....
Kurama: Non voglio ascoltarti, non voglio.
voce: coff ... Kuram...coff.
Kurama: No, non può essere, questa,questa è la voce di Hiei.

Kurama, si alza in piedi di scatto e, si reca, verso Hiei.

Kurama: Hiei !!!!
Hiei: Kura...
Kurama: Sei vivo, che gioia. Kurama lo abbraccia a se.
Hiei: Aia così mi fai male.
kurama: Ops scusa. (smile)

Kurama si rende conto della gravità delle condizioni di Hiei, non sa cosa fare, non sa come aiutarlo, ma d' improvviso pensa che forse, dandogli un po' della sua energia, sarebbe riuscito a far rinsavire Hiei.


Kurama: Ma come, come posso fare. Ci sarà un modo.
Kurama: Contatto, ecco come. Contatto!

Kurama: Quale contatto migliore se non un bacio.

Kurama aveva ancora tra le braccia Hiei, gli si avvicina e lo bacia, un bacio lungo ed intenso, in cui i due da questo momento condivideranno un unica vita.
La teoria di Kurama era esatta, Hiei, si riprende, ma anche se non è nel pieno delle forze, riesce ad alzarsi in piedi.
Il loro scopo era solo uno, scoprire la causa di quell'evento.
I due si mettono in marcia, verso l'orizzonte oramai rosato.
Non si sa per quanto abbiano camminato, ore, giorni, settimane, il tempo oramai sembrava essersi fermato.
Silenzio, un continuo silenzio, avvolgeva quel mondo
Giunsero in luogo, privo di un qualsiasi senso di esistenza, di una qualsiasi regola, legge e natura.
Un oscuro monastero era presente in quel luogo, un monastero avvolto dalle nebbie del tempo.
Andare avanti o tornare indietro?
Affrontare il cammino, o scappare?
Questo era ciò che pensava in quel momento Kurama.


voce: Io sono te, quello di quel giorno.
voce: Quel giorno, quando decidesti di fuggire.
Kurama: Quella voce, io ho creato quel me stesso. No, non voglio scappare di nuovo, non voglio.

Hiei pone una mano sulla spalla di Kurama.

Hiei: Ti va di procedere?

Kurama senza alcuna esitazione, accetta, alla richiesta di Hiei, e i due iniziano a procedere insieme.
I due si inoltrano in quelle fitte tenebre, tenebre che li affliggono, tenebre che li devastano, tenebre che li tormentano.
Più vanno avanti, più il dolore diventa insopportabile. Quando gli sembra di aver assaporato tutto il dolore possibile, Hiei, viene colpito da un forte dolore al petto.
Da dove provenisse quel dolore, nessuno lo sapeva, tranne Kurama.
Kurama aveva capito cosa affiggeva il povero Hiei, non era nulla di fisico, ma era un dolore psichico, un dolore, si , un dolore. Il dolore di Kurama.
Con quel bacio, Kurama aveva unito le due vite in una, ma aveva anche involontariamente condiviso il suo dolore con Hiei.
Un dolore che kurama non avrebbe voluto che nessuno provasse, il suo dolore per se stesso.
Più lui soffriva, e più Hiei soffriva, non poteva continuare a fare del male a Hiei, e l'unico modo per evitarlo, era evitare di far del male a se stesso.
E l'unico modo per non fare del male a se stesso, era affrontare il suo passato, una volta per tutte.



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(intermezzo amica narratore - Personaggio )

Amica narratore: E se si fa male?

Kurama: Farmi male pfui, non potrò certamente farmene, più di quello che me ne faccio ora.

(fine intermezzo)
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Kurama: Si, ma se dovessi far soffrire di più Hiei.
Hiei: Fa quello che devi fare.
Kurama: Ma Hiei!
Hiei: Ricorda, noi ora siamo una cosa sola, se tu soffri anche io soffro, ed anche viceversa, quindi va avanti e affronta il pericolo.
Kurama: Oh Hiei!

Kurama si avvicina a hiei e lo bacia, dopodiché si allontana da lui, di almeno 100 Metri e, chiude gli occhi, e cerca di pensare al suo passato, un passato da affrontare, e da non lasciare imprigionato nei meandri della mente.

Kurama: Quel passato, quel giorno, devo ricordare, devo ricordarlo.
Kurama: Uhm la mamma, si, mia madre(delle lacrime sgorgano dagli occhi di Kurama), io le volevo bene, mia madre. E poi c'era mio padre, lui mi odiava, mi ha sempre trattato male, quasi fossi l'essere più infimo mai esistito, e poi, quell'ombra, quell'ombra che mi seguiva, mi seguiva ovunque. Chi era ? Chi era, non riesco a ricordarlo, ma devo...
...chi era? Chi era... Quell'ombra, un'ombra, un'ombra di un ragazzo, quel ragazzo mi seguiva sempre, ovunque andassi, era divenuta la mia ombra.
Quell' ombra è ancora offuscata, perchè, perchè non voglio ricordare, perchè...

Kurama: L'ombra, devo cercare di farla più nitida, ora lo vedo, lui lui è...

 

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Fine episodio.
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